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<p>Mercoledì 22 gennaio la Sala Pirelli del Palazzo delle Stelline, a Milano, ospiterà il convegno intitolato "Dentro le RSA: la qualità della cura passa anche dalla tutela del personale".</p><p>Durante l'incontro verrà presentata la ricerca curata da Francesco Montemurro che, grazie alla collaborazione tra SPI e Funzione Pubblica CGIL Lombardia, offre uno spaccato inedito e a 360 gradi della realtà delle RSA nella nostra regione.</p><p>Ne abbiamo parlato con la Segretaria dello SPI CGIL Lombardia, Federica Trapletti.</p><p><strong>Da quanto tempo state lavorando alla ricerca?</strong></p><p>Da 2 anni il Dipartimento Welfare sta lavorando sulla ricerca, dall'inserimento, alla verifica e fino ad arrivare all'aggiornamento dei dati.</p><p>Siamo partiti con i principali dati reperibili, ma non senza qualche difficoltà dal web, ma poi via via abbiamo voluto approfondire gli aspetti che più ci riguardano. Negli ultimi 6 mesi ci siamo concentrati sui dati relativi al personale e ai contratti applicati. L'indagine si è sviluppata seguendo l'evoluzione dell'Osservatorio.</p><p><strong>Quando parli di Osservatorio ti riferisci anche al nuovo Osservatorio RSA istituito proprio da SPI Lombardia. Quali sono più in generale le fonti a cui avete attinto?</strong></p><p>I dati sono stati reperiti dai siti istituzionali (Regione Lombardia, ATS) e dai siti delle singole strutture, in particolar modo dalle Carte dei Servizi.</p><p>I dati relativi al personale sanitario e socio sanitario assistenziale sono stati messi a disposizione dalla Funzione Pubblica su un campione rappresentativo di RSA.</p><p><strong>Cosa emerge dall'incrocio dei dati dell'offerta del territorio e della spesa a carico delle famiglie con quelli del personale?</strong></p><p>Il quadro che emerge è preoccupante: un sistema eccessivamente frammentato, con grandi differenze tra territorio e territorio, impreparato alle sfide dovute all'invecchiamento della popolazione.</p><p>Inoltre, nonostante da più voci arrivi la richiesta di attuare una profonda riforma del settore della residenzialità, i decisori politici sembrano in difficoltà a recuperare il governo pubblico di queste strutture. Troppe RSA rimangono assolutamente inadeguate rispetto ai bisogni sempre più sanitari degli ospiti, anche a causa della carenza di personale soprattutto infermieristico che persiste dal periodo del Covid.</p><p>Per quanto riguarda invece la spesa a carico delle famiglie, continuiamo ad assistere ad aumenti ingiustificati delle rette che stanno mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie, problema che spesso si ripercuote sui Comuni che sono costretti ad intervenire.</p><p><strong>Qual è la proposta del sindacato in merito?</strong></p><p>Chiediamo a Regione Lombardia di ridefinire il ruolo delle RSA all'interno dell'intera filiera dei servizi socio sanitari e attraverso un'integrazione con la rete territoriale dei servizi sanitari e socio sanitari.</p><p>Chiediamo un forte ruolo di Regione Lombardia nel governo dell'offerta e nei percorsi di accesso attraverso le Unità di Valutazione Multidimensionale che devono essere presenti in tutte le Case della Comunità.</p><p>È inoltre necessario rivedere e aggiornare il minutaggio assistenziale rendendolo coerente con i livelli di assistenza derivanti dai bisogni sempre crescenti degli ospiti, adeguando la quota sanitaria al 50%, così come prevede la legge, e contemporaneamente introdurre meccanismi di calmierazione delle rette in modo da renderle sostenibili per le famiglie.</p><p>Inoltre chiediamo una maggiore valorizzazione del personale, sia economica che professionale, equiparando le figure professionali presenti all'interno delle RSA a quelle impiegate nel settore della sanità.</p>
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